RESINE EPOSSIDICHE
Il fatto di avere un figlio
non rende un uomo un papà. Questo fa di lui solo un padre. Per diventare
un papà, un padre deve possedere un po' delle trappole del genitore.
Il primo della lista è una sedia a dondolo. Un'altra cosa inevitabile
è un bicchiere con scritto "Al papà migliore del mondo".
Ci sono poi alcuni aggeggi che che nessun buon papà non può
non avere: nastro adesivo, trapano e ovviamente un tubo di adesivo epossidico
bicomponente. Questa pagina è dedicata a questa parte dell'arsenale
di papà. La resina epossidica bicomponente è veramente l'ideale
per stupire i bambini, dal momento che ha appunto due componenti che vanno
mescolati assieme prima di utilizzarla. I bambini staranno a guardare e
penseranno "Dev'essere veramente qualcosa di potente se devi mescolarlo
prima di usarlo" e da allora penseranno di avere un papà attacca-tutto
professionale.
Crescendo però, diventando
più scettico e meno impressionabile, inizierai a farti delle domande.
Cosa sono queste due componenti? E perché non li vendono già
mescolati assieme? Sarebbe molto più ragionevole, no? Risponderò
prima alla prima domanda. La prima parte di un'epossidica bicomponente
è un polimero a basso peso molecolare con gruppi epossidici ad ogni
estremità. Questo è quanto viene illustrato in cima alla
pagina. Vedi i gruppi epossidici alle estremità? La loro struttura
è fatta così:
In questi prepolimeri n
può essere dell'ordine di 25 ma nel tubetto della resina di papà
il sistema diepossidico è più probabilmente una piccola molecola
con due gruppi epossidici, come una di queste:
Se la resina di papà
è costituita da due tubetti di liquido, il tubetto del diepossido
è probabilmente costituito da piccole molecole. I prepolimeri più
grandi sono solidi a temperatura ambiente. Se n è di 25,
il diepossido è una plastica dura a temperatura ambiente. Sistemi
diepossidici di questo tipo devono essere riscaldati e fusi per di essere
miscelati all'altro componente.
Ti ricordi dell'altro tubetti?
In questo c'è una diammina, che è fatta così:
Quando mescoli le due componenti
assieme, il diepossido e la diammina, fanno una cosa molto simpatica. Questi
reagiscono assieme e si legano unendo tra loro tutte le molecole di diepossido
e di diammina, così:
Fai click qui
se vuoi vedere come avviene questa reazione.
Quello che otteniamo non
è un polimero lineare, ma è un sistema reticolato,
che è fatto così:
Come vedi, tutte le diammine
e tutti i gruppi epossidici hanno creato un'unica grande molecola. Quando
avviene ciò, si ottiene una sostanza dura e molto tenace, ma che
non può più essere trasformata. Non può essere fusa
nè perciò stampata. Pensaci un po', ecco perché i
due componenti non sono venduti già mescolati! Se lo facessero,
acquisteremmo un solido molto rigido, praticamente inutile come adesivo.
C'è ancora una domanda
a ui rispondere. Come si fa in primo luogo ad ottenere quel polimero a
basso peso molecolare con i due gruppi epossidici terminali? Si ottiene
facendo reagire il bisfenolo A con l'epicloridrina usando NaOH come catalizzatore.
Se vuoi sapere come avviene questo processo e come è possibile controllare
le dimensioni di questo prepolimero, fai click qui.
Le resine epossidiche sono
ottimi adesivi e sono uno dei pochi adesivi utilizzabili con i metalli;
sono però anche usati per rivestimenti protettivi e come materiali
per le piastre di circuiti elettronici e per tappare buchi nelle pavimentazioni
stradali in cemento. Come? Non basta? Vuoi altri esempi? I sistemi epossidici
sono impiegati per fare dei compositi. Un modo
per realizzare dei compositi utilizzando gli epossidi è un simpatico
processo chiamato SCRIMP.
Qui sotto vi sono riportati
altri polimeri utilizzati come termoindurenti:
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